In un caldo pomeriggio
una bimba immaginò
di vedere un Bianconiglio
e con garbo lo chiamò.
Lui scappando disse: “È Tardi!”
nella tana si infilò,
ed Alice per seguirlo
cadde in fondo ancora un po’.
Vide allora un buon biscotto
così in fretta lo mangiò,
ma divenne gigantesca
e nel mare si trovò.
Giunse poi in un bel bosco
piccolissima però,
Ghignagatto le sorrise
e un sentiero le mostrò.
La piccina incuriosita
una casa lì trovò,
con la tavola imbandita
e le tazze sul comò.
Ecco lepre Marzolina
che un buon tè le preparò,
ma rimase l’acquolina
perché nulla lei mangiò.
Poi conobbe il Cappellaio
la sua storia le narrò,
così Alice ascoltò attenta
e rimase ancora un po’.
Che bellezza, quanti balli
Deliranza incominciò
e spostandosi di posto
a ballare incominciò.
Ad un tratto la Maestranza
seria e zitta lì arrivò,
il silenzio ed il rigore
in un attimo portò.
“Che succede, non capisco”
ora Alice domandò,
ed insieme al Cappellaio
Deliranza ritornò.
Ad un tratto la bambina
in un prato si trovò,
tra le rose e la regina
che ad urlare cominciò.
“È arrivata la tua ora
la tua testa taglierò”.
Ed Alice in quel momento
per fortuna si svegliò.