Silviastrocche - Silvia Ferrari

Autrice / Educatrice

Ricordi e futuro

150 150 Silvia Ferrari

Come ogni anno eccoci al giorno

in cui gli ebrei non fecero ritorno,

triste la sorte, atroce il finale

occhi ormai chiusi da tutto quel male.

 

Piccoli e grandi studiamo la storia

che resta viva nella memoria,

per ricordare all’umanità

che ogni persona ha una dignità.

 

Passano gli anni e il ricordo resta

di quella guerra, di quella tempesta,

riscriveremo un nuovo futuro

che sia complesso, ma lieto e sicuro.

Il nome

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Ecco la mappa del nome. Seguendo le indicazioni, gioca in classe a scrivere tanti nomi, poi componi insieme a loro un cartellone.

Buona creatività!

il nome

Il testo descrittivo

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Con l’aiuto della mappa, scrivi un testo descrittivo e arricchisci con aggettivi!

 

Epifania

150 150 Silvia Ferrari

Tanti dolcetti per grandi e piccini

calze già appese in tutti i camini,

vien la Befana e con  allegria

tutte le feste si porta ormai via.

 

L’Epifania è una grande occasione

perché ricorda l’apparizione

del Bambinello ai Magi d’Oriente

e in questo mondo a tutta la gente.

 

Così  quest’anno voglio augurare

che ci sia tempo per fare e donare,

tempo per vivere serenamente

perché arrabbiarsi non vale niente.

 

Auguro tempo per riscoprire

belle emozioni e parole da dire

e in ogni cuore l’Epifania

renda la vita una vera magia.

Ricordo – percorso giornata della memoria

150 150 Silvia Ferrari


Insieme ai bambini, ai ragazzi, leggere e commentare la poesia;

scrivere su un foglio le parole che colpiscono e trovare significato storico e collegamenti;

realizzare un campo, con due parti: una dedicata agli uomini e alle donne del ricordo, in quel lontano freddo inverno, una parte dedicata alla condizione degli uomini e donne oggi;

preparare un cartellone con  alcune riflessioni rispetto allo sterminio degli ebrei e ai comportamenti  che oggi possono essere definiti di discriminazione.

 

 

Calendario dell’Avvento

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Avvento 2021 

1 Dicembre

Come lo scorso anno, dal 1 al 24 dicembre propongo il calendario dell’Avvento, un modo per creare o riscoprire legami e atmosfera.  Raccontare un po’ di noi serve a condividere, ci fa sentire uniti e ci aiuta a compiere riflessioni importanti, magari per star meglio con noi stessi e con gli altri.

Per questo primo giorno ti regalo una poesia dedicata al mese di dicembre, leggila e dimmi se c’è una poesia di Natale che ricordi  con affetto.

https://www.silviastrocche.it/dicembre-arriva/

 

2 Dicembre

In questa  mattina di dicembre  l’aria frizzante si fa sentire. Ricordo la mia infanzia a correre e giocare nei prati freddi e ghiacciati, con il  naso rosso ma con la gioia di trascorrere del tempo all’aria aperta in attesa del Natale. Mi sembrava di essere in un mondo magico! Ora non sempre trovo il tempo e la volontà di uscire a passeggiare ma dovrei farlo per rigenerare il corpo e la mente…

Ora dimmi, ti piace camminare o correre all’aria aperta a contatto con il paesaggio natalizio?

maggiori informazioni

La Vigilia di Natale

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È la Vigilia e  brilla una stella

illumina un angelo attento a guardare:

“Chi guardi laggiù, la  cosa più bella?”

E l’angelo dice : “Persone da amare”.

 

Parenti, amici, un figlio, una figlia

la stella risplende di luce dorata,

l’angelo osserva l’ amata famiglia

e un dolce calore la rende beata.

 

Natale riscopre le tante emozioni

la gioia, i sorrisi, la malinconia,

la vita continua e regala canzoni

ognuno riscrive la sua melodia.

 

Natale è una stella che brilla lontano,

è un angelo sempre attento a guardare,

Natale è il calore che tiene per mano

e verso il futuro ci fa camminare!

 

Buon Natale

 

 

 

La pecorella rossa da colorare

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Leggi la storia La pecorella rossa, poi scarica QUI l’illustrazione realizzata da Simona Aiolfi  da colorare:

La pecorella rossa da colorare

 

Buon Natale!

 

 

La pecorella rossa

150 150 Silvia Ferrari

Un gregge di pecore aveva dato il benvenuto  a tanti cuccioli vivaci e desiderosi di conoscere il mondo. Con il passare dei mesi, le pecorelle avevano imparato a muoversi con il gregge, a mangiare e a giocare nei campi. Un giorno, mentre stavano passeggiando in un campo lontano dal solito territorio, le piccole pecore videro in lontananza un animale rosso, stranissimo e si avvicinarono per capire chi fosse. Giunti vicino a quella creatura, videro che si trattava di una pecora proprio come loro. “Una pecora rossa – disse qualcuno – che stranezza è mai questa?”

“Sarà caduta in un barattolo di vernice, oppure avrà mangiato troppa marmellata di fragole” – aggiunse qualcun altro.

La pecorella rossa si voltò per allontanarsi, ma un gruppetto di pecore  si strinse intorno a lei e iniziò a ridere, a spingere fino a farla cadere nel fango. Poi scapparono via tra mille risate.  La pecorella era tutta sporca, così si diresse verso il ruscello per lavarsi e mentre camminava pensava che forse le altre pecorelle avevano ragione, forse il suo colore era il frutto di un incidente. Si sentiva l’animale più strano del mondo e si nascondeva per non farsi vedere.

I mesi passavano e tornò come ogni anno il mese di dicembre, dedicato ad una grandissima fiera. Vicino al prato in cui era solita fermarsi, passavano mercanti, venditori ambulanti, animali di ogni specie per partecipare alla grande fiera.

La sera del 24 dicembre però, il cielo aveva le stelle molto luminose e la piccola pecorella rossa camminò così tanto che si ritrovò in un posto che non conosceva. Insieme a lei c’erano molte persone con i loro animali, continuavano a correre  in cima a una collina e dicevano: “È nato, è nato il Bambinello!”

La pecorella rossa andò con loro, si avvicinò ad una grotta e vide un Bambino avvolto in fasce, era appena nato e con lui  c’erano la mamma, il papà e alcuni animali che cercavano di tenerlo al caldo. Tutti parlavano di un Bambino speciale, un Salvatore.  La pecorella era felicissima di essere parte di quell’evento così importante e aveva notato che nessuno la prendeva in giro. Anzi, ad un tratto un pastore le disse: “Vieni qui vicino, scalda anche tu Gesù Bambino con questa bellissima lana colorata, rossa come il calore, l’amore, l’amicizia, come il cuore!”.

La piccola pecorella non poteva crederci, lei, che si era sempre nascosta, ora aveva un compito così grande! Lei, derisa e umiliata da tutti gli animali. Ora tutti la guardavano e sorridevano, grati per il calore che serviva a riscaldare il Bambino Gesù.

Dopo alcuni giorni, la famiglia partì per raggiungere un altro luogo e la pecorella fu accolta nel gregge del pastore che l’aveva notata la notte di Natale, dando valore alla sua diversità e riuscendo a renderla speciale. Passando tra i campi, incontrarono altre pecore e chi l’aveva sempre presa in giro l’aveva riconosciuta. Ora invece di scherzare, tutti gli animali  la guardavano con rispetto e ammirazione, perché si parlava di lei come la pecorella rossa che aveva scaldato il Bambino Gesù e aveva donato un nuovo colore al Natale!

                           Illustrazione di Simona Aiolfi

 

 

Il pettirosso di Natale

150 150 Silvia Ferrari

Neve, neve, neve. Un manto bianco ricopriva le case, il bosco, gli alberi e regnava il silenzio in città. Volava solo un timido pettirosso in cerca di cibo. Era quasi Natale e al piccolo piaceva fermarsi vicino alle finestre delle case per ammirare gli addobbi, le luci e i nastri dorati scintillanti. Un giorno, il pettirosso si ritrovò a volare nel mezzo di una battaglia di palle di neve tra alcuni bambini che vedendo l’uccellino, decisero di prenderlo come bersaglio. Il piccolo, venne colpito e precipitò a terra. In pochi secondi la sua vita era cambiata, ora era in pericolo e senza speranza.

All’improvviso, sentì un calore piacevole che lo avvolgeva, riuscì ad aprire gli occhietti e vide il sorriso di una bimba che gli disse: “Tranquillo piccolino, ora sei al sicuro, ti porterò a casa mia”. Natalia e la sua mamma, prepararono un morbido nido per il pettirosso ferito, lo ricoprirono di cure ed attenzioni, lo nutrirono e giorno dopo giorno videro che il piccolo si stava riprendendo.

“Eccoti, dormiglione” – disse Natalia – “Hai dormito tantissimo oggi, come ti senti? Appena starai meglio potrai tornare a volare, ma promettimi che tornerai a trovarmi!” Detto fatto, quando riuscì a volare, il pettirosso uscì dalla finestra per raggiungere altri uccellini e ogni giorno tornava a salutare Natalia e la sua mamma.

Un giorno, si appoggiò come sempre al davanzale della cucina della casa di Natalia ma non vide nessuno, a quell’ora di solito la sua mamma stava preparando il pranzo e riservava semi e chicchi per lui. Volò allora intorno alla casa e sentì la voce di Natalia chiamare: “Aiuto, qualcuno mi aiuti!”. Dalla finestra del salotto vide la mamma di Natalia a terra e non riusciva a rialzarsi. Il piccolo pettirosso bussò con il becco alla finestra e Natalia aprì dicendo: “Aiutami piccolino, la mamma è inciampata e si è fatta male al piede!” Il pettirosso volò nel giardino in cui stavano giocando quei ragazzi che l’avevano colpito. Cercò di attirare la loro attenzione facendosi colpire con la neve, poi uno di loro, disse agli altri: “Secondo me vuole che lo seguiamo, è come se ci stesse chiamando”.

Tutti allora seguirono il pettirosso e arrivati a casa di Natalia capirono: era una richiesta di aiuto. I ragazzi videro la mamma di Natalia, la aiutarono a rialzarsi, presero il ghiaccio da appoggiare al piede, la coprirono e le prepararono una bevanda calda. Dopo alcuni minuti si era ripresa, Natalia ringraziò i ragazzi che avevano capito il valore di aiutare chi ha bisogno. Poi decise di tenere con lei il pettirosso che per alcuni giorni si comportò come un vero e proprio aiutante. Ma il 24 dicembre, vedendo altri pettirossi che volavano felici, si avvicinò a Natalia e si posò sul suo petto. Era un saluto, un tenero segnale di affetto e gratitudine. La bimba disse: “Vai piccolino, non ti tratterrò, vola con i tuoi amici ma torna a trovarmi ogni tanto. Sei stato così prezioso per noi, perché con la tua semplicità hai saputo aiutare e dare esempio a quei ragazzi, che hanno imparato a comportarsi meglio! Sei per me un bellissimo regalo di Natale!” Il pettirosso volò con gli altri uccellini, Natalia sapeva che il suo nuovo amico sarebbe tornato a salutarla per tutto l’inverno.

Il piccolo pettirosso aveva ricevuto cure, affetto e aveva ricambiato con le stesse attenzioni, riuscendo a contagiare gli altri del suo spirito di generosità. Spesso un piccolo gesto, può cambiare in meglio la giornata o la vita di chi ci sta intorno, basta solo farsi trasportare dall’amore e dalla bontà. La magia del Natale è proprio questa: riscoprire quel che ognuno ha in fondo al cuore, imparare a condividere emozioni, buone intenzioni e bellezza ogni giorno dell’anno.