Silviastrocche - Silvia Ferrari

Autrice / Educatrice

Q … Il quadrifoglio coraggioso

150 150 Silvia Ferrari

C’era una volta un quadrifoglio che passava le giornate a leggere il quotidiano.

Leggeva a volte notizie non molto belle e così decise di aiutare chi era in difficoltà. Un giorno aveva letto che era stato rubato un quadro da una banda di quattro ladruncoli e nessuno aveva le loro tracce.

Il quadrifoglio allora decise di scrivere sul suo quaderno tutte le persone che aveva visto vicino a quel museo in cui era stato rubato il quadro.

Dopo alcuni giorni, il quadrifoglio vide quattro persone sospette vicino agli studi televisivi in cui  avrebbero giocato ad un quiz. Il quadrifoglio si avvicinò e capì subito le loro intenzioni: volevano  i soldi della vincita. Allora avvisò gli organizzatori che scoprirono la banda di ladri e recuperarono il quadro rubato.

Il quadrifoglio venne premiato con una spilla con quattro petali brillanti, tutti lo chiamarono da quel giorno il quadrifoglio coraggioso e lo era considerarono un eroe.

 

 

P … La pentola impazzita

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In una cucina, una pentola continuava a borbottare perché un palloncino volava in continuazione e lei voleva dormire. Allora la signorina porta, un giorno chiuse a chiave e mise il portachiavi vicino ad una paletta, per nasconderlo da tutti così nessuno avrebbe potuto entrare in cucina.

Una sera però, si sentivano rumori strani: la signorina porta aprì e vide una gran confusione. I piatti facevano saltare la pasta, due palline rimbalzavano, il signor polsino con la pila faceva luce ad un portapenne che voleva ballare. La povera pentola si mise un paraorecchie per non sentire i rumori ma non serviva a niente. Ad un tratto la pentola impazzita, alzò il coperchio e si mangiò tutti gli amici rumorosi.

Finalmente silenzio, la pentola poteva riposare! Dentro di lei però qualcosa non andava: nessuno era contento di stare rinchiuso, poi c’era troppo silenzio. La pentola allora fece uscire i suoi amici e disse a tutti che si sentiva sola e triste senza i rumori. Tutti si abbracciarono e da quel giorno la pentola, le palline, i piatti, la pasta, il palloncino, la pila, il polsino, il portapenne, il portachiavi, il paraorecchie e la paletta vissero felici in cucina !

 

O … L’oca con gli occhiali

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A scuola oca Ombretta era sempre la più lenta e le altre oche la prendevano in giro: “Povera Ombretta, non sa leggere in fretta, le piacciono gli orecchini e scambia sassi per panini, vede otto anziché tre, solo che non sa perché”.

Ombretta si rattristava, allora una sera  mentre mangiava pane con l’olio, disse alla mamma: “Mammina io non ci vedo bene”. La mamma la portò dal dottor Orsini, un oculista che le disse di comprare degli occhiali ad Ombretta.

Passarono ottanta giorni, era difficile realizzare occhiali per oche!

Poi finalmente Ombretta, si presentò a scuola con gli occhiali, vedeva benissimo e le stavano anche molto bene. Vedeva le ore dell’orologio, le altre amiche oche, i dolcetti a forma di otto, tutto questo grazie ai suoi fantastici occhiali color oro.

 

 

 

N … I nani Nella e Nello

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Un giorno due simpatici nanetti stavano passeggiando nel bosco in città  e trovarono un nido .

Allora Nella disse a Nello: “ Guarda che bello, l’avrà perso qualche uccellino!”

Nello allora lo raccolse e lo posò vicino ad un albero dove c’erano molte noci. Nella  aveva molta fame e propose a nello di mangiare le noci mentre aspettavano l’arrivo di qualche uccellino per  recuperare il nido. Ma all’improvviso arrivò un nibbio che voleva rubare il nido, ma nello e nella lo fecero volare lontano.

Finalmente videro volare vicino al nido un uccellino nero, che doveva rimettere il nido sul ramo. Nella prese il nastro rosso dai suoi capelli e legò il nido per aiutare il piccolo uccellino, che felice ringraziò i due nanetti.

Un suono di nacchere fece ricordare a Nello e Nella che era giunto il momento di  partire con la nave per andare a Napoli e lasciare i Navigli, luogo in cui avevano vissuto fino ad ora.

Nello e Nella salutarono l’uccellino nero e partirono felici.

 

 

 

 

 

 

M… Moreno trova un amico

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Un giorno Moreno stava camminando per strada e pensava a come gli sarebbe piaciuto trovare amici. Vide un bimbo che si avvicinava e gli chiese il suo nome. “Sono Mario” – rispose lui – e  iniziarono a camminare insieme. Si raccontarono tante cose, della scuola, del gioco, dei cibi preferiti, delle magliette con il numero dei  calciatori.

Passarono da una piazza dove c’era un signore con un microfono e  lo usarono per cantare e divertirsi insieme. Poi ripresero a camminare, trovarono per terra una moneta e decisero di esprimere un desiderio. Avrebbero voluto vincere una medaglia, fare un giro in macchina e stendere la pizza margherita cosparsa di menta e formaggio. Avrebbero voluto abbattere i muri tra le persone con il mattarello e rendere tutti amici.

I due bambini arrivarono in fondo alla strada, via dei Medici, videro una maschera e la indossarono: nessuno li avrebbe riconosciuti, neanche il maialino Meo, un simpatico animaletto conosciuto durante il cammino.

Arrivati a casa di Moreno trovarono una molletta magica per appendere i desideri su un filo, li  scrissero su un foglio e li stesero ad asciugare sperando di trovarli realizzati il mattino seguente.

Purtroppo non fu così per tutti, ma Moreno era felice perché il più grande suo desiderio era stato esaudito: aveva trovato un prezioso amico.

 

 

 

 

 

 

 

 

L … la libellula libera

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C’era una volta una piccola libellula che era rimasta intrappolata in una lattina chiusa con un lucchetto. Un giorno, un laccio che girava per il mondo trasportato dal Libeccio, si infilò nel lucchetto che … magicamente si aprì.

La libellula era felicissima ed era libera di volare qua e là per il mondo con il laccio: i due diventarono amici e come prima tappa si diressero verso la città di Lucca.  Mentre volavano per le vie della città, videro in un negozio un bellissimo libro con immagini bellissime. Presero allora una lente per poter vedere meglio. Tutto era grandissimo e meraviglioso, i mobili di legno del negozio, i gomitoli di lana sul libro, un limone giallo molto bello.

La libellula ad un certo punto sentì un profumino invitante e volò dietro al bancone del negozio per capire dio che cosa si trattasse: un lecca lecca a forma di luna molto profumato. Ne assaggiò un pochino e scoprì che era buonissimo. Per la libellula fu un giorno bellissimo, era felicissima ed era rimasta molto colpita dal limone e dal lecca lecca.

Da allora vola peri paesi dell’Italia in cerca di limoni gialli e lecca lecca profumati!

 

 

I … Isidoro, l’istrice innamorato

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Isidoro era un simpatico istrice da sempre innamorato di Ipazia, che viveva con lui e con tutti gli altri ricci del bosco.

Ogni mattino, le portava un fiore profumato, alcuni semi per colazione e foglie fresche su cui sdraiarsi a riposare.

Ipazia era molto felice e un giorno organizzò una sorpresa per il suo amato Isidoro. Al suo arrivo, l’istrice trovò molti animaletti ad attenderlo, ma Ipazia non c’era. – È successo qualcosa? – chiese preoccupato –  ma nessuno gli rispondeva. Isidoro non riusciva a capire cosa fosse questo mistero, alcuni amici erano scappati via  nel vederlo arrivare.

Ad un tratto, da lontano, vide Ipazia avvicinarsi pian piano, sorridente. Sorrise anche lui, la sua amata stava bene. Ipazia era bellissima, portava un velo bianco e teneva in mano un mazzolino di fiori. Aveva organizzato un matrimonio, per vivere sempre con Isidoro ed aveva coinvolto tutti gli amici del bosco, chiedendo loro di mantenere il matrimonio segreto per fare ad Isidoro una bella sorpresa!.

Così, tra i dolci suoni ed i colori stupendi del bosco, Isidoro ed Ipazia si sposarono e tutti gli animaletti del bosco, avevano preparato una cena per festeggiare gli sposi.

 

H … La signora H (Acca)

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Una domenica H decise di andare al mercato a comprare tre hamburger per i suoi due figli Chi e Che. Al primo, a Chi, piaceva l’hamburger con pomodori e mozzarella, invece a Che piaceva l’hamburger con il prosciutto e le acciughe.

La signora H aveva chiesto a tutte le bancarelle, ma gli hamburger erano finiti. E allora? Come avrebbe potuto fare? Cosa avrebbe potuto comprare?

Ad un tratto vide un’insegna luminosa con scritto “ Hot dog e salamelle” e si diresse verso il venditore a chiedere di spiegarle quale cibo fosse.

L’uomo mostrò alla signora H l’hot dog con la salamella, il profumo era molto invitante per cui disse: “ Me ne potrebbe preparare  tre per cortesia? Uno per Chi, uno per Che ed uno per me”.

Arrivata a casa, H chiamò i figli invitandoli a sedersi a tavola per la cena, iniziarono a mangiare e rimasero sorpresi, avevano scoperto un altro cibo gustoso oltre agli hamburger …

Quella sera la cena era stata proprio una delizia e  la signora H e i  suoi figli erano felici.

 

 

 

 

 

 

 

 

G … Il granchio Gedeone

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Un granchio di nome Gedeone viveva nel mare e amava mangiare tutti gli oggetti che vedeva.

Un giorno vide una ghianda, tre gelati e li mangiò, poi trovò un gioiello e lo ingerì. Poi fece la stessa cosa con una gonna e due guanti. Voleva mangiare anche due animali, la giraffa e il ghepardo, ma una gallina gli disse: “Vieni vicino, carino, vieni qui sulla spiaggia e mangia me. Ma non sai che non puoi manguiare tutto quel che trovi?”.  Gedeone  aprì la bocca per mangiare la gallina, ma lei gli mise una graffetta per chiuderla! Il granchio piangeva, si era fatto male alle gengive. Così la giraffa gli asciugò la ferita con una garza e gli spiegò che invece di mangiare tutto quel che vedeva, avrebbe dovuto scegliere ciò che era salutare per lui. Da quel giorno il granchio, la giraffa e la gallina, diventarono amici, si divertivano a pescare con il galleggiante … quando Gedeone vedeva girare una girandola, era ora di vedere che cosa aveva pescato…

 

F … La farfalla Federica

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In una giornata di sole, volava in un prato di fiori una farfalla colorata di nome Federica. Vide un fungo di nome Fabrizio e si fermò a parlare con lui.  “Ciao, mi chiamo Federica e tu?”  Il fungo non rispose perché non voleva parlare con gli estranei. Ma Federica iniziò a raccontare le sue avventure e tutto ciò che vedeva durante i suoi voli. Aveva imparato a leggere fumetti colorati, aveva visto persone usare forchette per mangiare, aveva visto camini fumanti, fiori con petali profumatissimi e di tutti i colori. Il fungo si rattristava perché sapeva che non avrebbe mai potuto volare per il mondo e scoprire tutte quelle cose meravigliose. Allora Federica gli propose di fare un viaggio con lei intorno all’Italia, sulle sue ali per visitare le città d’arte più belle che aveva sempre sognato. Il fungo era felice e iniziò a prepararsi per la partenza. Il mattino seguente, all’alba arrivò la farfalla a prenderlo, gli disse di aggrapparsi a lei e volarono via. Tornarono alcuni mesi dopo ed il fungo aveva visto molte città: Firenze, Fidenza, Fabriano, Fano e Ferrara.

Che felicità, la farfalla Federica aveva fatto un regalo grandissimo al fungo che si sentiva al settimo cielo e proclamò Federica regina di tutte le farfalle.