Silviastrocche - Silvia Ferrari

Autrice / Educatrice

Mamma Bontà

150 150 Silvia Ferrari

C’era una volta una signora molto gentile che si chiamava Bontà. Era sposata con il signor Rispetto e avevano tre figli: Altruismo, Fantasia e Pazienza.

Mamma Bontà di giorno lavorava e la sera lasciava che tutti si addormentassero, poi andava in un posto magico chiamato Affetto dove incontrava altre mamme come lei che si battevano e speravano in un mondo migliore da regalare ai propri figli. Presto divenne amica di alcune di loro: con Generosità amava condividere i sentimenti più puri e semplici. Con Onestà parlava di tutte le situazioni che portavano i figli a comportarsi in modo poco corretto, dal banale litigio con un amico a qualcosa di più importante. Con Bellezza, discuteva delle idee non molto carine che a volte pensavano i ragazzi giovani e di quanta bellezza invece ci fosse nel mondo, in natura, nell’arte, nella musica. Con la signora Saggezza cercava di trovare soluzioni per vivere bene insieme,  seppur diversi per nazionalità, religione o idea politica. 

Ogni mattina poi si ritrovava nella sua casa con la sua famiglia, per vivere ogni giorno con entusiasmo e cercare di dare il buon esempio ai suoi figli. Un giorno Altruismo disse a mamma Bontà che avrebbe portato a cena un amico. Era Egoismo e mentre mangiavano, i due amici parlavano di quanto fosse importante tenere tutto per sé, non aiutare gli altri, non curarsi del proprio vicino, dell’amico, di un conoscente in difficoltà,  nessuna opera buona da condividere.

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Mammina cara

150 150 Silvia Ferrari

Mammina cara per la tua festa

vorrei parlarti di ciò che resta

molte poesie già pubblicate

ad ogni mamma son dedicate.

Questa poesia però è speciale

racchiude tutto quel che più vale

e nasce proprio per ricordare

questo periodo particolare.

Il tempo passa e insieme giochiamo

facciamo tutto e ci divertiamo,

nella casa c’è sempre allegria

dalla cucina a camera mia.

Sono felice per queste giornate

per i pranzetti e le chiacchierate

grazie perché il tuo aiuto è prezioso

così lo studio non è faticoso.

Per la tua festa siamo in famiglia

tutto sarà una meraviglia

e tra le note di questa poesia

ti voglio bene mammina mia.

Buona Domenica

150 150 Silvia Ferrari

 Un giorno che inizia di nuovo

sospeso per oggi è il lavoro

e nella mia casa ritrovo

il tempo e lo spazio per loro…

Per loro, gli affetti più cari

con me sono in ogni momento,

così insieme ai miei familiari

rinasce ogni mio sentimento.

Domenica è fatta di luce

che illumina dolci pensieri,

è un giorno che in gioia traduce

quei vecchi malanni di ieri.

Il tempo ora  scorre più lento

Domenica sera s’affaccia

così vivo ogni momento

felice tra le sue braccia!

Il serpente divertente

150 150 Silvia Ferrari

C’è un serpente un po’ sbadato

perché ha perso dentro a un prato

la sua coda lunga e liscia

ed ogni lettera che striscia.

Lui tra l’erba ha inciampato

e la ESSE ha tralasciato,

se n’è accorto verso sera:

coda non aveva intera!

Ora Erpente si nasconde

tra le lumachine bionde

ma di notte le furbette

la sua E tagliano a fette!

Così Rpente al nuovo dì

fugge in fretta via di lì,

ma la ERRE si è staccata

per la corsa inaspettata.

Poverino questo Pente

ora non ricorda niente,

chiede aiuto a un usignolo

che la P gli ruba in  volo.

Ente adesso è disperato

anche il gatto l’ha guardato

che con mosse e cento appigli

la sua E mette agli artigli.

Nte certo suona male,

è il suo nome sul finale

così parla con la gru

e la ENNE cade giù.

Te non vuole dire niente

ride forte anche la gente,

ma un bambino intenerito

disegnato gli ha il vestito!

Ci son lettere perfette,

alte, lunghe, larghe o strette,

le sistema ben vicino

sulla pelle al serpentino.

L’animale rincuorato

legge il nome completato,

ora striscia allegramente

perché è proprio un bel SERPENTE !

 

 

 

Nuova Pasqua

150 150 Silvia Ferrari

Oggi al risveglio nel mio giardino

ho visto un tenero e dolce pulcino

stava lì fermo ad aspettare

e io di fronte ad ammirare.

Nasce la vita, nasce l’amore

gioia infinita in ogni cuore,

ora si schiude un grande sorriso

grande emozione segna il mio viso.

Penso alla croce, penso a Gesù

al grande dono  che dato  ci fu,

tra sofferenza e preoccupazione

la Pasqua porta Resurrezione.

Così al risveglio, ogni mattino

oltre che all’uovo ed al suo pulcino

potrò trovare dentro al mio cuore

i grandi segni di questo amore.

Ci sia per tutti pace infinita

alla scoperta di nuova vita

e ora la Pasqua  in ogni cuore

possa  portare tanto amore.

 

Lupo Lupastro

150 150 Silvia Ferrari

 

C’era una volta nel bosco nero

un grosso lupo cattivo davvero,

in molte storie è stato citato

ma ora tu sai dov’ è andato?

Il cacciatore di Cappuccetto

quando l’ha visto ha premuto il grilletto,

con il fucile forte ha sparato

ma il grosso lupo non fu ritrovato.

Tre porcellini l’han fatto calare

giù dal camino per farlo bruciare,

e nel fuggire in fondo alle scale

nessuno ha più visto quell’animale.

Sette capretti l’hanno temuto

poi con l’inganno hanno ceduto,

solo il più piccolo si era salvato

e ha ritrovato i fratelli in un prato.

C’era nel bosco un furbo bambino

lo conoscete, certo, è Pierino!

Forte ha gridato: “ Il lupo, aiuto!”

ma più nessuno gli ha creduto.

 

Io, camminando per il bosco,

vicino a un albero che non conosco

ho visto seduto sopra il grano

un animale molto strano.

Sembrava un lupo, allora ho pensato:

“Eccolo è lui, l’ho ritrovato”

Lupo Lupastro non mi guardava

era lì fermo e non camminava.

Il caro Lupastro mi ha visto arrivare

così ha iniziato a raccontare,

ha la memoria un po’ arrugginita

e la sua cosa è abbrustolita.

Al posto di zampe ora ha le ruote

e le sue tasche son sempre vuote.

Dopo la storia dei caprettini,

lupo Lupastro non ha più i canini.

Il folto pelo faceva scintille

che riflettevano nelle pupille,

questo perché i tre porcellini

misero in pentola dei brillantini.

Di Cappuccetto non vuol parlare

il lupo vuole solo dimenticare

e di  Pierino che tanto ha chiamato

non ha notizie dall’anno passato.

Lupo Lupastro ora è invecchiato

molti bambini ha spaventato,

ora riposa e ride di gusto

sotto il suo albero ad alto fusto.

Chi nelle storie di lui narrava

lo descriveva nero e ululava,

lupo Lupastro esiste davvero

ma  il suo pelo è rosso, non nero!

Attende e spera che qualche scrittore

racconti di lui cambiando il colore,

lupo Lupastro forse ha capito

quel brutto tempo ora  è finito.

Ora vi lascio con la certezza

di avere fatto un po’ di chiarezza,

in mezzo al bosco vive beato

non fa paura, ora è invecchiato.

Se un bel dì lo vorrai  salutare

chiudi gli occhietti e fatti guidare,

nel grande bosco della fantasia

così di Lupastro sarai in compagnia!

 

 

 

 

 

 

 

 

Un pesce d’aprile speciale

150 150 Silvia Ferrari

Un grazioso pesciolino

con il corpo piccolino

se ne stava allegramente

a burlarsi della gente.

Tra uno scherzo e una risata

trascorreva la giornata,

fino ad oggi il primo aprile

scherzo aveva nel barile.

Questa volta avrei pensato

ad un  pesce trasformato,

che ci dia spensieratezza

e allontani la tristezza.

Niente scherzi, né risate

niente polvere di fate,

ma un messaggio dedicato

al periodo qui narrato.

Resto in casa e con un foglio

grande come e quanto voglio

provo un pesce a disegnare

per poterlo far parlare.

Le sue frasi porteranno

la speranza in questo anno,

siam lontani ma vicini

dai più grandi ai più piccini.

Quindi forza a preparare

un bel pesce per lanciare

un messaggio di speranza

come fosse in una danza.

La farfalla Lilli

150 150 Silvia Ferrari

La primavera era arrivata da alcune settimane e la piccola farfalla Lilli era stata catapultata in un posto che non conosceva perché una notte un forte  vento aveva spostato lei e la sua famiglia lontano dal luogo in cui erano nate. Lilli non conosceva nessuno, volava vicino alle case ma in quel posto chiamato Valera Fratta sembrava che della primavera non sapesse niente nessuno. Tutto era buio, triste e spoglio.
Così un giorno chiese a mamma e papà: “Ma perché qui non c’è la primavera? Dove sono i fiori, gli animaletti e gli alberi con le nuove foglioline?“ La mamma rispose che forse per quel luogo così strano non era ancora arrivato il momento di rifiorire. Nessuno sapeva esattamente come avrebbero fatto a resistere  e anche il papà era preoccupato. Ogni mattina la famiglia di farfalle usciva per fare un giro e cercare cibo. Ma della primavera davvero nessuna traccia,  così Lilli decise di volare ancora più vicino alle case per capire cosa fosse successo in quel paese. Volò vicino alla finestra della cameretta di un bimbo,  Dario e vide nei suoi occhi molta tristezza. La farfalla allora bussò e Dario aprì  la finestra, poi chiese: “Tu puoi parlare con me?” Lilli rispose: “Sì, certamente, posso parlare con i bambini che credono  alla magia. Io sono una farfalla speciale, magica. Tu sai perché in questo posto non è ancora arrivata la primavera?”

Dario rispose che anche lui e  la sua famiglia stavano aspettando da alcuni giorni nuovi colori e nuovi profumi, ma la natura non si era ancora risvegliata.
Lilli allora promise al bimbo che avrebbe cercato una soluzione. La piccola farfalla così fece e volò fino all’albero in cui si era riparata la sua famiglia , chiese aiuto a papà, mamma e alla sorella Fanny. “Ho bisogno di aiuto, un bimbo mi ha detto che qui non c’è traccia della primavera per cui dovremmo aiutare noi la natura risvegliarsi!“ Così tutta la famiglia si mise al lavoro: il papà si occupò degli alberi andando vicino ad ogni tronco e sussurrando  ai rami di far nascere nuove gemme. La mamma volò in tutti i prati,  in tutti i giardini alla ricerca di fiori che  avrebbero dovuto sbocciare. Fanny andò in cerca di animaletti da svegliare dopo il lungo sonno del letargo. Molte farfalle che vivevano in paesi vicino a Valera Fratta, vennero a  sapere ciò che stava accadendo e decisero di volare in aiuto di Lilli e della sua famiglia. In pochi  giorni la primavera apparve, con colori bellissimi, fiori profumati ed un sole che ancora timido. Segnava l’inizio della nuova stagione. Dario raccontò a  tutti il grande lavoro di Lilli, della sua famiglia e dei suoi amici e da quel giorno Valera Fratta si riempì di bellissime farfalle colorate. Tutti bambini ne avevano vista almeno una volare vicino alla finestra della loro camera, le farfalle portarono anche la felicità e i sorrisi che sembravano perduti.
Da quel giorno Valera Fratta diventò un paese colorato grazie a molte farfalle, amiche fantastiche  dei bambini e degli adulti, che avevano riscoperto la bellezza della fantasia.

Il tulipano Ponny

150 150 Silvia Ferrari

In un bellissimo campo di tulipani era arrivata la primavera. I piccoli nuovi nati erano molto colorati con sfumature particolari, soprattutto Ponny, che era giallo con le punte dei petali rossi. Sembrava le avesse dipinte un pittore, i suoi petali erano morbidi come  di velluto. Nonostante fosse così bello, Ponny continuava a piangere. Piangeva se qualcuno si avvicina, perché aveva sete e piangeva persino quando vedeva l’arcobaleno.
Non aveva motivo di essere triste, avrebbe dovuto conoscere altri fiori, farfalle e divertirsi insieme a loro. Un giorno uno dei tulipani più saggi del campo gli chiese: “Ponny perché sei sempre triste?” maggiori informazioni

Primavera nel giardino

150 150 Silvia Ferrari

Ecco, la Primavera è tornata nel giardino

e splende un sole timido nel cielo mattutino,

tra dolci cinguettii di nere rondinelle

oppur  tra lenti gatti e rosse  coccinelle.

Ecco, la Primavera è tornata nel mio cuore

con la speranza che sparisca il malumore,

con l’emozione di pensare al  giorno nuovo

così felice e sorridente a casa mi ritrovo.