Silviastrocche - Silvia Ferrari

Autrice / Educatrice

La bambina di cera

150 150 Silvia Ferrari

Alcuni anni fa, viveva a Milano una bimba di nome Luna, dolce e tenera anima che ha lasciato nel cuore di tutte le persone che l’hanno conosciuta un insegnamento umano e profondo.

Luna era molto timida, la mamma l’aveva iscritta alla scuola primaria e sperava che avrebbe trovato amici con cui giocare e divertirsi, visto che a casa era sempre sola. La piccola aveva accolto la nuova esperienza con molto entusiasmo, le piacevano le sue maestre ed i suoi compagni e dopo i primi giorni Luna si era fatta coraggio e durante l’intervallo si era avvicinata ad una bimba:

“Ciao, vuoi giocare con me?”. Ma senza rispondere quella bambina si allontanò e si unì al gruppetto di piccole serpi verdognole che stavano ridacchiando lanciando occhiate alla piccola Luna.

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8 Marzo 2020 … donna

150 150 Silvia Ferrari

Poche parole non posson bastare

quando di donna si vuol parlare,

questa poesia così è dedicata

ad ogni donna al mondo creata.

 

Donna è colei che un tempo che fu

disubbidì nel giardino a Gesù.

Ma con il tempo e l’ostinazione

ha migliorato la sua condizione.

 

Donna era schiava nell’antichità

senza diritti né dignità.

Oggi la donna si sveglia al mattino

fiera e orgogliosa del suo cammino.

 

Ci sono donne che fan carriera

escono all’alba e tornan di sera.

La donna è moglie, mamma, figlia

e tiene unita l’intera famiglia.

 

La donna spesso sa consolare

musica dolce è sentirla parlare,

con pazienza e un grande sorriso

la vita affronta in modo deciso.

 

Molti diritti la donna ha acquisito

ed ora tutti  lo hanno capito

fin da bambina va rispettata,

curata, accudita e tanto amata.

 

In questi giorni di preoccupazione

le donne portino consolazione

e sappiano  vivere sempre  la vita

con entusiasmo e gioia infinita!

 

 

 

 

 

 

Coraggio Lodigiano

150 150 Silvia Ferrari

C’è una zona in Lombardia

che da giorni si è fermata,

niente allarme a casa mia

ma quel virus l’ha stroncata.

Non c’è scuola, né lavoro

niente feste programmate

ma con forza e tutti in coro

noi riempiamo le giornate.

Servon calma e fantasia

un bel mucchio di pazienza,

quando il virus andrà via

grandi passi per la scienza!

Su, coraggio Lodigiano,

siam persone di valore

ora quel che più speriamo:

che domani sia migliore.

Crono, storia di un virus- perduto

150 150 Silvia Ferrari

Alcuni giorni fa, nel caos di questa emergenza che costringe molte persone chiuse nelle loro case, ho conosciuto un bimbo speciale. Passeggiava da solo vicino a casa mia e sembrava pensieroso. Così mi sono avvicinata per chiedere come mai fosse così triste, era impaurito, infreddolito e soprattutto solo.

“ Ciao, mi chiamo Nora, abito qui, ti va di raccontarmi  cosa succede? ”

“ Io sono Crono, mi sono perso”.

Allora l’ho portato con me e davanti ad una calda cioccolata ha iniziato a raccontarmi la sua storia. maggiori informazioni

Un Febbraio divertente

150 150 Silvia Ferrari

Caro Febbraio porti il Carnevale

con frittelle e coriandoli per giocare

maschere buffe tra le vie e sulle scale

porti  gioia, allegria e ami cantare.

Il Carnevale è una festa strabiliante

ha vestiti di mille colori e caramelle,

Febbraio, mese breve ma importante

riempi i cuori d’amore e cose belle.

Stelle filanti raggiungono il cielo

tutti rendi  felici e spensierati,

caro Febbraio, nascosto da un velo

la sera saluti gli innamorati.

 

La scuola dell’Infanzia

150 150 Silvia Ferrari

C’è una scuola molto bella
per i bimbi più piccini,
tra colore e caramella
si divertono i bambini.
Non è d’obbligo per ora
forse un giorno lo sarà
chi lì  insegna si innamora
della creatività.
L’accoglienza del mattino
rende tutti sorridenti
ed in cerchio ogni bambino
conta quanti sono presenti.
Un racconto da ascoltare
apre ai bimbi mente e cuore,
poi merenda da assaggiare
per scoprire ogni sapore.
Ora è tempo di impegnarsi
nelle molte attività
poi di corsa, via a lavarsi
perché il pranzo aspetta già!
Sulle tavole imbandite
che profumo delizioso,
su mangiate …che ne dite?
Ogni bimbo è assai goloso.
Una musica incantata
accompagna un buon riposo,
e la mente rilassata
rende tutto più prezioso.
Materiali da scoprire
che diventano tesori
pongo, carta, qualche lire
e non mancano i colori.
Un’allegra campanella
segna il tempo di lasciarsi
poi di notte c’è una stella
che ci invita a riposarsi.
Alla scuola dell’infanzia
tutto è bello e divertente
il mattino in  una stanza
trovi   vita e tanta gente.
Per i bimbi è un’esperienza
che non può certo mancare,
le insegnanti e la pazienza
sono doni da apprezzare.
Sai, la cosa più carina
che trasmette l’allegria,
è che  bimbo oppur  bambina
starai sempre  in compagnia!

Ricordo

150 150 Silvia Ferrari

Ricordo,  perché ho l’eco della storia

di un  giorno dedicato alla memoria…

Ricordo perché l’uomo sa guardare

più in là di quel cancello che gli appare.

Ricordo, ed ogni anno fa notizia

l’atrocità legata all’ingiustizia.

Ricordo ed ho nel cuore la speranza

che i popoli con dignità e costanza

capiscano che l’uomo è un dono immenso

e che la vita ha per noi tutti un senso.

Ricordo fin  da piccola la storia…

che mai cancellerò dalla memoria.

Il signor Gennaio e i mesi dell’anno

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C’era una  volta ai piedi di una montagna un villaggio formato da dodici case, una si trovava in cima al monte e le altre nella valle. Il sole accompagnava ogni giornata, dal mattino alla sera e tutti lavoravano con impegno, portando a termine gli incarichi che dava loro il capo del villaggio, il signor Gennaio.

La casa in cima alla montagna era proprio la sua, egli era un uomo alto, magro con occhi azzurri e capelli lunghi bianchi. Aveva anche una lunga barba bianca che lo rendeva quasi simpatico. In realtà era serio, un po’ maleducato e non amava stare in compagnia. Era un tipo solitario, sempre impegnato a leggere e riposare sulla sua poltrona di fronte ad un grande camino in cui c’era sempre il fuoco acceso. Indossava  abiti bianchi e si aggirava per i boschi con il suo bastone.

Un giorno bussò alla sua porta il signor Febbraio e gli chiese aiuto per poter terminare le stelle filanti e i coriandoli da distribuire ai bambini per un giorno speciale. Ma Gennaio, infastidito gli rispose che non sapeva proprio cosa fare. Così Febbraio tornò nella valle a casa sua e si mise a lavorare senza fermarsi, perché il primo mese dell’anno stava per terminare e poi sarebbe arrivato il Carnevale. maggiori informazioni

Il coraggio di Alesta

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Una piccola stella alpina viveva su una roccia ai piedi di una grande montagna con la sua famiglia: mamma Pina, papà Alpes e la sorellina Alina. La stellina si chiamava Alesta e si era sempre distinta per la sua vivacità e voglia di vivere.  Da alcuni giorni però, mamma Pina aveva notato un velo di tristezza negli occhi di Alesta e chiese alla piccola: “Cosa succede tesoro mio? Vedo il tuo dolore, vuoi spiegarmi come mai non sei più felice? I tuoi amici scoiattoli chiedono di giocare con te ma tu li allontani con mille scuse”.  La mamma conosceva bene Alesta e sapeva che qualcosa la turbava. Tuttavia la piccola stella alpina non voleva preoccupare i suoi familiari faceva finta che andasse tutto bene e continuava a prepararsi con la sorellina per il Capodanno. maggiori informazioni

La storia di Pietro

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Un bambino  di nome Pietro, si era trasferito da poco a Valera Fratta, un piccolo paese in provincia di Lodi. Arrivava da un posto molto lontano e aveva imparato da poco a parlare in italiano.

La sua nuova casa era bellissima, c’erano la cucina, un soggiorno, il bagno e due camere, una per lui e una per i suoi nuovi  genitori. Non era abituato a tanta bellezza perché dove  viveva prima, non aveva una casa, spesso girovagava qua e là in cerca di un riparo.

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