C’era una volta una signora molto gentile che si chiamava Bontà. Era sposata con il signor Rispetto e avevano tre figli: Altruismo, Fantasia e Pazienza.
Mamma Bontà di giorno lavorava e la sera lasciava che tutti si addormentassero, poi andava in un posto magico chiamato Affetto dove incontrava altre mamme come lei che si battevano e speravano in un mondo migliore da regalare ai propri figli. Presto divenne amica di alcune di loro: con Generosità amava condividere i sentimenti più puri e semplici. Con Onestà parlava di tutte le situazioni che portavano i figli a comportarsi in modo poco corretto, dal banale litigio con un amico a qualcosa di più importante. Con Bellezza, discuteva delle idee non molto carine che a volte pensavano i ragazzi giovani e di quanta bellezza invece ci fosse nel mondo, in natura, nell’arte, nella musica. Con la signora Saggezza cercava di trovare soluzioni per vivere bene insieme, seppur diversi per nazionalità, religione o idea politica.
Ogni mattina poi si ritrovava nella sua casa con la sua famiglia, per vivere ogni giorno con entusiasmo e cercare di dare il buon esempio ai suoi figli. Un giorno Altruismo disse a mamma Bontà che avrebbe portato a cena un amico. Era Egoismo e mentre mangiavano, i due amici parlavano di quanto fosse importante tenere tutto per sé, non aiutare gli altri, non curarsi del proprio vicino, dell’amico, di un conoscente in difficoltà, nessuna opera buona da condividere.