Il pomeriggio del 24 Dicembre, nel bosco dei folletti ci fu un terribile rumore che svegliò tutti gli abitanti di quel posto incantato, Luli e Dido per primi uscirono dalle loro casette per capire cosa fosse successo. Videro una nuvola di polvere, che si alzava da un punto del bosco. Quando la polvere sparì, videro uno strano strumento che nessuno di loro conosceva, fatto di legno, con inserti in metallo. Luli, la più curiosa e creativa dei folletti, chiese: “Di che cosa si tratta?” Ma Dido rispose che non conosceva quell’oggetto, lui era il folletto super tecnologico del bosco, aveva pensato e progettato molti strumenti innovativi, ma mai nulla di simile. Si avvicinarono e videro che c’erano intrappolate due strane creature. “Chi siete?” – chiese Luli incuriosita.
Una vocina soave rispose: “Siamo due angeli e stavamo fabbricando le nuvole con questa macchina quando ci siamo ritrovati qui sulla terra, perché siamo sulla terra vero?” I due folletti rimasero senza parole… angeli, macchina per le nuvole, ma di che cosa stavano parlando? Allora gli angioletti spiegarono con calma che in cielo ognuno ha un compito preciso, come sulla terra e loro erano gli addetti al funzionamento della macchina delle nuvole che servivano a far riposare le stelle ogni giorno. Ora il problema era come riparare la macchina e tornare in cielo perché gli angeli, avrebbero dovuto preparare tutto per la notte che tutti chiamavano speciale, erano stati avvisati di fabbricare tante nuvole su cui posare le stelle che avrebbero dovuto illuminare la nascita di un bambino.
Dido allora andò dal folletto più anziano del bosco e gli chiese di consultare il grande libro delle invenzioni per capire come aggiustare la macchina delle nuvole. Finalmente il folletto trovò la pagina di cui avevano bisogno e riferì che mancava un pezzo di un legno particolare che consentiva alle nuvole di essere soffici e delicate. Avrebbero potuto trovare quel legno solo da un falegname di nome Giuseppe, che si stava dirigendo a Betlemme. Con l’aiuto dei folletti, gli angioletti arrivarono in quel luogo, c’erano molte persone per un censimento ma di Giuseppe il falegname nessuna traccia. In lontananza videro arrivare un uomo e una donna con un asinello e chiesero loro: “Scusate sapete indicarci dove vive il falegname Giuseppe?” – l’uomo rispose: “Sì, sono io perché mi cercate?”
Gli angeli i folletti spiegarono il problema e Giuseppe rispose loro: “Ho poco tempo, mentre cerco un riparo per la mia sposa e per il bimbo che tra poco nascerà andate a prendere la macchina che fabbrica le nuvole e portatela da me così potrò ripararla.”
Gli angeli e i folletti portarono la macchina delle nuvole a Betlemme e Giuseppe riuscì a rimetterla in funzione, gli angioletti ringraziarono e riportarono la macchina in cielo per fabbricare le nuvole che avrebbero consentito alle stelle di illuminare quella notte speciale. I folletti Luli e Dido restarono a Betlemme per la notte, aiutarono Giuseppe a sistemarsi con la sua sposa in una capanna, stava per nascere il bambino.
All’improvviso il cielo si illuminò, gli angeli fabbricavano le nuvole e le stelle che si erano posate divennero più luminose, gli angioletti guardarono sulla terra e videro Giuseppe con Maria che sistemava un piccolo bambino in una mangiatoia. Chiamarono altri angeli e tutti capirono che era nato Gesù, il figlio di Dio.
Gli angioletti andarono a chiamare pastori, le persone dei villaggi vicini, anche i folletti Luli e Dido si recarono alla capanna.
In quella notte di Natale, avevano assistito ad una nascita importantissima, i due angioletti avevano conosciuto Giuseppe che grazie alla sua generosità aveva riparato la macchina delle nuvole, utili ad accompagnare le stelle alla capanna di Gesù. La magia di quella notte si rinnova ogni anno e nel bosco i folletti Luli e Dido, il 24 Dicembre preparano una capanna con un piccolo Bambino di legno che dorme su una nuvola. Da allora, tutti questi personaggi e i loro gesti sono diventati simboli natalizi per tutti i bambini e guardando il cielo la notte di Natale, sembra di vedere gli angioletti che fabbricano le nuvole su cui si posano le stelle che servono ad illuminare la capannina di Gesù.
Illustrazioni di Jessica Bassan